Vi è ancora difficoltà, forse pudore a parlarne.. ma la Menopausa potrebbe essere considerata una delle tappe più interessanti nel percorso di una donna.

Siamo sempre state alle prese con la nostra ciclicità fin dalle prime timide apparizioni del menarca.. ognuna ricorda quel momento di tanto tempo fa.. forse come qualcosa di dolce, forse come un momento di grande sconvolgimento. E’ certamente un passaggio che ci accomuna – quasi – tutte..

Non tutte le donne infatti beneficiano del flusso mestruale nell’arco di quasi un trentennio, forse poco più, o qualcosa in meno. E non tutte le donne – incredibilmente – danno la vita in virtù della presenza delle regole, termine con cui in passato veniva designato il nostro ciclo.

La nascita di un figlio infatti è un processo ancora magicamente misterioso.. la capacità di dar vita è come un frutto segreto, ascritto nella memoria cellulare di ogni donna: la facoltà lunare che dà corpo.

La nuova forma per arrivare a piena compiutezza richiede un’ulteriore ciclicità di 273 giorni circa, celata nel grembo caldo-umido di accoglienza.. attraverso un transito temporale in cui le forze cosmiche concorrono alla creazione del nuovo nascituro.

Molte donne non scelgono la via della creazione biologica, o le circostanze non lo permetteranno.
Dopo vicende chiaramente variabili, ciascuna durante tutto l’arco temporale marcato dal ciclo mestruale si dedicherà piuttosto a dar vita in altre forme, che si manifesteranno come progetti sul piano fisico.  

Tutto quello che ogni donna realizza in questi lunghi anni è sempre frutto della propria ciclicità, essa la accompagna fedelmente regalandole intuizioni costanti e grandi cambiamenti.
Fino al passaggio importantissimo, e unico, di sperimentare, con il termine del menarca, il senso del limite.

La fase propriamente lunare, di pienezza, paragonabile all’estate della vita, lascia il passo alla fase saturnina.. l’inizio dell’autunno..

In natura, ciclicamente assistiamo alla prima caduta delle foglie di color ocra dagli alberi mossi dal vento, e la luce solare si fa meno abbagliante, la terra attende il riposo meritato dopo il tempo di fertilità.

E infatti la stagione autunnale – in analogia con il segno equinoziale della Bilancia, quando la durata delle ore diurne e quelle notturne torna ad esser la stessa, è noto come luogo dell’esaltazione di Saturno.
Il Miste del Tempo in questo emiciclo inizia a riprendere possesso energetico della stagionalità a lui propria, debuttando pienamente con il Solstizio d’inverno.

Proseguendo in queste analogie, potremmo certamente pensare all’inverno come quell’ultimo tratto di cammino della vita umana, che volge lo sguardo alla lentezza con infinita dolcezza. E se intendiamo voltare lo sguardo indietro, nel farlo, vorremmo sorridere della bellezza imperfetta che abbiamo seminato..

Ma prima di quel passo, il nostro percorso è ancora qui! Nell’Oggi!

Nel tempo di autunno…

Con i primi fili bianchi disseminati fra i ricci della folta capigliatura ancora scura.
Un po’ sale e un po’ pepe.. così è il mio animo in questa fase. Un’interessante via di mezzo.

Diversamente dalla primavera, quel passaggio alla maturità dell’estate ci vedeva come giovani ancelle in sella all’esperienza.. le infinite possibilità, le notti insonni, gli amori, i ritardi.. prima di prendere strade e responsabilità sulle proprie spalle. Decidere se lanciarci, o meno, su una strada ‘sicura’.

Forse la parola che meglio racchiude il senso di quell’età è incoscienza.. la non conoscenza grazie alla quale ogni momento fertile può esser stato vissuto con spensieratezza e stupore.
In una proiezione costante al futuro, ed infinito.

In cambio, oggi che ha inizio coscientemente questo lungo autunno, e possediamo i termini per avventurarci in modo diverso su questa strada.. possiamo sentire di quanta forza disporre.

Osservare il corpo se risponde reattivamente alla vita e alle sue sfide, o se ci richiede una marcia tranquilla.
Esser coscienti di quali bisogni occuparsi, e quali desideri affollano ancora l’animo di eterna giovinetta.

Tutto questo.. sapere di farlo nella naturalezza di un sorriso senza oggetto, mentre affiora un ricordo.. o sentire di aver sottaciuto, di aver lasciato quei desideri chiusi dentro un cassetto.. mentre le stridore del fischio di un treno che riparte ci pervade.. da quella stazione, in cui forse.. ormai è tardi.. non ripasserà. 

Quei desideri sono ancora tanti… e tutti da realizzare!

Donna Saturnina è il percorso di coaching che ho pensato per la donna matura.

Come in un gioco di rispecchiamento, in questa tappa delicata di peri/menopausa da transitare.. altra fase di passaggio, incredibilmente foriera di opportunità.

Rivelarsi in autenticità durante l’accompagnamento a far chiarezza, mettendo insieme mano ai cassetti interiori, a quei fogli sparsi, e riordinarli per accogliere con saggezza le nuove tappe.

La Psicosintesi delle età e l’antica saggezza ermetica saranno sempre preziosi alleati nel riportare all’equilibrio armonico tramite l’ascolto profondo di quello che l’Anima chiede ma il corpo non dice.
Nella dolce atmosfera di confidenzialità di due donne in dialogo..